Consulenza psicologica per bambini e adolescenti
Talvolta può capitare che un bambino o un adolescente non si trovi più a proprio agio a scuola, con i compagni o in famiglia: vive male l’autorità e le richieste che vengono dagli altri, non si sente adeguato alle esigenze degli adulti e a quelle dei compagni, si ribella oppure si chiude in se stesso.
Il disagio può esprimersi anche attraverso difficoltà nel corpo (agitazione, insonnia, disturbi alimentari, affezioni somatiche, inibizioni, o “spinte irresistibili a…”) oppure nei suoi pensieri (ossessioni, paure, incapacità di concentrarsi, aggressività), che a poco a poco invadono la sua esistenza; talvolta, anche per questo, arriva a mettersi in situazioni di pericolo, con atti violenti contro di sé o contro gli altri.
Il disagio, talvolta, si può manifestare sin dalla più tenera età: bambini in età prescolare agitati, che non riescono a sopportare il distacco dalla madre, che hanno difficoltà nei passaggi importanti del loro sviluppo (nutrizione, controllo delle funzioni corporee… ), che vivono male le prime relazioni con i pari.
Consulenza psicologica e psicoeducativa per genitori ed insegnanti
Spesso i genitori e gli insegnanti, dopo vari tentativi di soluzione, non sanno più come affrontare il disagio che il bambino o l’adolescente manifesta; per questo si sentono inadeguati e impotenti, talvolta reagiscono in modo incontrollato ma, in questo modo, non fanno che riattivare il disagio che vorrebbero risolvere. Come uscire da una situazione che può sembrare senza via di uscita?
In entrambi i casi, la consulenza di uno specialista può essere di grande aiuto
Uno specialista orientato dalla psicoanalisi – a differenza di colleghi che considerano i sintomi del bambino e dell’adolescente come dei disturbi da eliminare, dei deficit a cui porre rimedio (disturbi dell’apprendimento, deficit d’attenzione e iperattività, ecc..) – parte da “quello che non va”, ascolta i sintomi, per cogliere cosa il bambino o l’adolescente, attraverso i propri sintomi, sta tentando di dire.
Attraverso il gioco (con il bambino) o la parola (del bambino e dell’adolescente) riesce a leggere quali sono i suoi disagi più profondi, le sue paure, ciò che ha fatto trauma per lui. La psicoanalisi ci insegna, infatti, che i sintomi e le altre formazioni dell’inconscio sono dei tentativi malriusciti, delle soluzioni maldestre e dispendiose in termini di sofferenza, che il soggetto ha trovato per elaborare qualcosa di quello che, per lui, ha fatto trauma o comunque enigma. In questo senso, eliminarli senza prima “farli parlare” può essere pericoloso … o comunque inutile, poiché quello che non va riapparirà sotto un’altra forma più avanti nel tempo.
Questo approfondimento, inoltre, è necessario per non fissare in modo duraturo il bambino o l’adolescente a sintomi e diagnosi – che impegnano molti operatori e che, soprattutto, rischiano di diventare il nome con cui il bambino o l’adolescente entrerà e si muoverà nel mondo degli adulti. L’infanzia è un’età molto delicata e, proprio per questo, vale la pena, prima di fare diagnosi o sottoporre a dei test che spesso verificano solo quello che sanno già, darsi il tempo di ascoltare, far parlare i bambini e gli adolescenti… con uno specialista che li sappia ascoltare.
Si tratta, cioè, di offrire loro uno spazio e un tempo di parola con qualcuno che non li giudica e che, proprio perché non li deve né educare né istruire, permette loro di dirsi diversamente, offre loro la possibilità di dire “da dove” soffrono.